Recensione: “Reincarnazioni e divinità” #TheNerd’sFamily

Ciao a tutti eccoci qui per un nuovo incontro di parole pensieri e opinioni sui libri

In questo incontro parliamo di… Blake. Il divenire degli Dei

Si tratta di un romanzo fantasy scritto da Simone Alessi e pubblicato dalla Casa Editrice Vertigo.

Ho apprezzato la trama: l’ho trovata molto originale. Lo scrittore è stato in grado di creare un mondo in cui fantasia, mitologia e religione possono convivere intrecciandosi in qualcosa di unico e particolare.

Blake è un ragazzo, o almeno è ciò che ci viene detto all’inizio; in realtà lui è qualcosa di molto più antico, leggendario, potente e, per alcuni versi, è qualcosa che la mente umana non è in grado di concepire. Sarà l’incontro con Luce a rivelarci la sua vera identità, per poi coinvolgerlo in un imponente conflitto di proporzioni epiche e divine, in cui le forze in campo sono ben diverse da quello che ci aspetteremmo.

Il nostro Blake si troverà coinvolto in un’avventura spettacolare, affiancato da Selene, Morte, Hecate e Sam; e ad altri personaggi che lo porteranno a conoscere le sue origini, ma soprattutto il suo vero io, a comprendere il complesso rapporto che si formerà con Luce.

In questo libro partiamo dal presente per fare un viaggio che ci porterà nel passato storico-mitologico, accompagnati dalla religione con alcuni dei suoi elementi che più la contraddistinguono: gli archetipi e il simbolismo.

La descrizione in questo libro è fondamentale, se non addirittura favolosa: è stata tra gli elementi che ho amato di più. Sviluppata in maniera esemplare sia nella descrizione artistica che non – è molto evidente la formazione e l’interesse dell’autore per l’ambito artistico.

Ha la capacita di rendere reale con le parole quello che ha immaginato. L’ottima descrizione è visibile anche nei personaggi che risultano ben caratterizzati e ben descritti in tutti i loro aspetti fisici e caratteriali. Il mio personaggio preferito è sicuramente Luce perché è disposto a tutto per raggiungere il suo scopo, ma anche a ritornare sui suoi passi. Inutile negare che la figura di Morte ha il suo perché; secondo me non svolge e non ha il classico ruolo che di solito viene dato al ruolo della morte.

Tra gli elementi che ho amato di più c’è il richiamo alla mitologia e da un certo punto di vista il fatto che sia riuscito a fondere le caratteristiche di diverse divinità, ad es: Luce/Apollo; ma allo stesso tempo vorrei capire meglio la logica secondo la quale ha fatto queste fusioni. Nonostante l’evidente originalità, temo che un lettore poco afferrato non comprenderebbe al meglio.

Tantissimi complimenti per aver trattato delle tematiche considerate tra le più difficili come la reincarnazione e l’onnipotenza divina.

Spero che questo libro sia il primo di una serie decisamente unica nel suo genere. Mi auguro che sia cosi poiché secondo me alcuni personaggi meritano più spazio. Ho apprezzato che per una volta tanto Morte sia stata rappresentata con le fattezze di una donna: è una cosa molto rara.

Ci vediamo al prossimo incontro letterario,

Kya

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